Oasi Zegna - Il Bosco del Sorriso
Il contatto con la natura ci trasmette una grande forza vitale. Da qui parte il progetto del Bosco del Sorriso, un percorso esperienziale lungo 4,8 km che si inoltra, partendo dal Bocchetto Sessera, nella natura incontaminata dell’ Alta Val Sessera.
Un percorso ad anello facile e per tutti, percorribile a piedi o in mountain bike nelle stagioni verdi e con gli sci da fondo durante l’inverno, che vuol far ritrovare un contatto sereno tra uomo e natura approfondendo la conoscenza e facendo un’esperienza. Boschi di faggi si susseguono a gruppi di pini e macchie di betulle dove la vista spazia fino alle montagne della Val Sesia.
Già nell’antichità era convinzione comune che la natura avesse un effetto positivo sulla salute fisica e mentale dell’uomo. Recenti studi scientifici hanno dimostrato come questa convinzione sia fondata. L’uomo e le piante, infatti, emettono campi elettromagnetici. Quelli emessi dagli alberi, in particolari condizioni, possono influire sullo stato energetico dell’organismo umano.
Il Bosco del Sorriso è stato monitorato con il metodo del Bioenergetic Landscapes. Per ognuno dei 18 alberi selezionati, sono stati rilevati e indicati i principali organi umani sui quali l’energia sviluppata può influire con la sua massima efficacia terapeutica. E’ consigliata una sosta di almeno dieci minuti nell’area segnalata per assimilarne i benefici. Recenti verifiche diagnostiche effettuate da medici con apparecchi di biorisonanza hanno confermato i benefici che l'organismo riceve durante la sosta in queste aree benefiche.
Il Bosco del Sorriso è stato pensato anche per le famiglie, soprattutto con bambini. A loro sono state dedicate tre suggestive aree di sosta allestite con sedute in pietra e tre grandi libri in legno di cedro profumato sui quali poter leggere - o farsi raccontare - le Favole del Bosco, appositamente scritte per il Bosco del Sorriso ed inspirate ai tre alberi più diffusi in quei luoghi.
“Il Bosco del Sorriso” commenta Laura Zegna, responsabile del progetto Oasi Zegna “lo vorrei idealmente dedicare a Ermenegildo, mio nonno, che amava la natura e il suo territorio a tal punto che, a partire dal 1930, progettò e finanziò l’imponente opera di riforestazione delle montagne a ridosso del Lanificio Zegna creando un meraviglioso paesaggio alpino, vissuto oggi da tutti noi. E’ responsabilità nostra come quarta generazione continuare l’opera del nonno” continua Laura Zegna “ma dev’essere anche responsabilità di ogni singolo visitatore preservare e valorizzare questo splendido territorio ricco di valenze antropiche, potenziale volano per uno sviluppo turistico sostenibile”.
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