Measurement of artificial electromagnetic fields and screening interventions
La salubrità psicofisica degli spazi abitati è fortemente condizionata dagli aspetti quantitativi e qualitativi dell’elettromagnetismo. In particolare i campi elettromagnetici artificiali sono oggi sempre più riconosciuti da migliaia di studi scientifici a livello mondiale come causa di patologie.
I campi elettromagnetici a bassa frequenza generati dall’impianto elettrico, linee ad alta tensione e simili, possono in gran parte essere contenuti con interventi di schermatura piuttosto efficaci sia in fase di costruzione che di eventuale bonifica dell’esistente, utilizzando appositi materiali e tecniche di posa specifiche, e servendosi di misurazioni strumentali effettuate in ambiente e sulla persona. Starà poi a chi vive in quell’ambiente mettere in atto semplici regole di “igiene elettromagnetica” per non subire inutili esposizioni quotidiane da elettrodomestici e apparecchiature.
I campi elettromagnetici ad alta frequenza generati da radar e ripetitori radiotelevisivi, ma soprattutto telefonici e impianti Wifi, rappresentano invece un problema diffuso sul territorio in costante aumento, e molti ricercatori sono fortemente preoccupati degli sviluppi di questa espansione indiscriminata, per le conseguenze oggi ancora troppo poco note sulla salute della popolazione.
Da diversi anni molti studi internazionali verificano continuamente che esiste un’influenza biologica dei C.E.M. artificiali collegata alla loro intensità, che gioca un ruolo "meccanico" nell’attivazione di molte reazioni cellulari. Non esistono però conoscenze scientifiche certe sull’esistenza di soglie minime di esposizione innocue per l’uomo.
Le misurazioni elettromagnetiche effettuate con le comuni apparecchiature elettroniche sono utili per stabilire il livello quantitativo d’intensità alla quale si è esposti, ma non possono affermare nulla di certo sull’incidenza biologica del segnale misurato. Permettono però di comprendere la situazione esistente e di adottare eventuali misure di contenimento o schermatura, applicando ragionevolmente il principio di precauzione.